La sera dell'11 aprile, la dogana statunitense ha annunciato che, secondo un memorandum firmato dal Presidente Trump lo stesso giorno, i prodotti con i seguenti codici tariffari non saranno soggetti ai "dazi reciproci" previsti dall'Ordine Esecutivo 14257 (emesso il 2 aprile e successivamente modificato l'8 e il 9 aprile). Pertanto, questi prodotti provenienti dalla Cina non saranno più soggetti ai "dazi reciproci" del 125%.
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Si segnala che i prodotti corrispondenti ai codici tariffari sopra indicati comprendono circuiti integrati, dispositivi semiconduttori, memorie flash, smartphone, tablet, laptop, moduli display e altro ancora.
Un portavoce del Ministero del Commercio ha risposto come segue alla domanda di un giornalista in merito all'esenzione statunitense di alcuni prodotti dai "dazi reciproci":
Domanda: Gli Stati Uniti hanno recentemente annunciato un'esenzione per alcuni prodotti dai "dazi reciproci". Qual è la valutazione della Cina in merito?
Risposta: Il 12 aprile, ora legale orientale, gli Stati Uniti hanno annunciato un memorandum correlato che esentava alcuni prodotti, come computer, smartphone, apparecchiature per la produzione di semiconduttori e circuiti integrati, dai "dazi reciproci". La Cina sta attualmente valutando gli impatti rilevanti.
Notiamo che questo è il secondo adeguamento alla politica correlata dopo la decisione degli Stati Uniti del 10 aprile di rinviare l'imposizione di elevati "dazi reciproci" ad alcuni partner commerciali. Va detto che si tratta di un piccolo passo verso la correzione dell'errore unilaterale degli Stati Uniti in materia di "dazi reciproci".
L'imposizione dei cosiddetti "dazi reciproci" tramite un ordine esecutivo non solo contraddice le leggi fondamentali dell'economia e del mercato, ma ignora anche la cooperazione complementare e i rapporti tra domanda e offerta tra i Paesi. Dall'introduzione dei "dazi reciproci" il 2 aprile, non solo non si è affrontata alcuna questione affrontata dagli Stati Uniti, ma si è anche indebolito gravemente l'ordine commerciale internazionale, interrompendo seriamente la normale produzione e il normale funzionamento delle imprese, nonché i consumi delle persone, danneggiando gli altri senza apportare alcun beneficio a se stessi.
La posizione della Cina sulle relazioni economiche e commerciali sino-americane è stata coerente. Non ci sono vincitori in una guerra commerciale e non c'è via d'uscita per il protezionismo. C'è un vecchio detto cinese: "Per slegare una campana, bisogna trovare la persona che l'ha legata". Esortiamo gli Stati Uniti ad affrontare le voci razionali della comunità internazionale e di vari settori all'interno del proprio Paese, a compiere un passo significativo nella correzione degli errori, ad annullare completamente la pratica errata dei "dazi reciproci" e a tornare sulla strada corretta del rispetto reciproco e della risoluzione delle divergenze attraverso un dialogo paritario.
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Data di pubblicazione: 14-04-2025
